Il testo della riforma del sistema sanitario del Friuli Venezia Giulia è stato depositato al Consiglio regionale. Lo hanno annunciato la presidente della Regione, Debora Serracchiani, e l'assessore Maria Sandra Telesca, in una conferenza stampa a Trieste.
«Abbiamo perfettamente rispettato il cronoprogramma, anzi saremo in anticipo», ha detto Serracchiani. L'obiettivo è di portare la riforma in aula a fine settembre o a ottobre.
Serracchiani e Telesca hanno fatto il punto sulla definizione della riforma, che ha al centro l'idea di garantire una governance unica regionale, mantenendo la qualità dei servizi e migliorando l'efficienza.
Il testo che arriverà al Consiglio regionale sarà basato su un'unica direzione regionale e su cinque enti territoriali, che dovranno sviluppare il dialogo e l'integrazione tra la medicina di famiglia, il distretto sociosanitario e l'ospedale.
Ecco il nuovo piano sanitario regionale
Dopo un'analisi sulle effettive esigenze, i posti letto disponibili nel sistema regionale saranno riformulati, per passare da circa 4.700 a 4.062: in alcune aree sanitarie saranno aumentati, in altre ridotti o riconvertiti. L'obiettivo non è dunque una riduzione - è stato spiegato -, bensì un'allocazione migliore delle risorse in base alle richieste.
Serracchiani ha fatto l'esempio, in tal senso, dei posti letti “per acuti”, che attualmente non sono occupati al 100%. La riforma punta a concentrare i punti d'urgenza in pochi centri, e parte dal concetto dell'hub and spoke, con ospedali hub per un bacino superiore ai 300 mila abitanti, e ospedali spoke per un bacino tra gli 80 e 150 mila abitanti.
I tre presidi ospedalieri sono Cattinara e Maggiore di Trieste, Santa Maria della Misericordia di Udine, e Santa Maria degli Angeli di Pordenone.
Quattro presidi ospedalieri sono organizzati su due sedi: Gorizia-Monfalcone, Latisana-Palmanova, San Daniele del Friuli-Tolmezzo, San Vito al Tagliamento-Spilimbergo.
La direzione medica dei presidi è unica, e le due sedi sono complementari tra loro.
Ospedali, ecco dove si taglierà
In un documento riservato l’elenco dei reparti da ridurre. Le strutture di rete dedicate ad assistenza e lungodegenti. Nel mirino ci sono Gemona, San Daniele, Palmanova e Latisana in provincia di Udine. Sacile, Maniago e Spilimbergo nel Pordenonese
L'Irccs Burlo Garofolo di Trieste, l'Irccs Cro di Aviano e il Gervasutta di Udine mantengono la funzione giuridica autonoma, e sono complementari ai presidi ospedalieri.
Ogni presidio avrà un unico punto nascita con equipe unica che potrà operare su due sedi solo nel caso di difficoltà territoriali, per esempio a Tolmezzo.
Sarà invece chiuso al più presto il punto nascita di Gorizia, considerato «a rischio per mamme, bambini e operatori».
In tal senso, si punta ad attivare una cooperazione anche con l'ospedale di Sempeter,...
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