RIFORMA SANITARIA FVG

  1. La riforma...........

    AvatarBy lucastronenberg il 18 Aug. 2014
     
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    Il testo della riforma del sistema sanitario del Friuli Venezia Giulia è stato depositato al Consiglio regionale. Lo hanno annunciato la presidente della Regione, Debora Serracchiani, e l'assessore Maria Sandra Telesca, in una conferenza stampa a Trieste.

    «Abbiamo perfettamente rispettato il cronoprogramma, anzi saremo in anticipo», ha detto Serracchiani. L'obiettivo è di portare la riforma in aula a fine settembre o a ottobre.

    Serracchiani e Telesca hanno fatto il punto sulla definizione della riforma, che ha al centro l'idea di garantire una governance unica regionale, mantenendo la qualità dei servizi e migliorando l'efficienza.

    Il testo che arriverà al Consiglio regionale sarà basato su un'unica direzione regionale e su cinque enti territoriali, che dovranno sviluppare il dialogo e l'integrazione tra la medicina di famiglia, il distretto sociosanitario e l'ospedale.

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    Dopo un'analisi sulle effettive esigenze, i posti letto disponibili nel sistema regionale saranno riformulati, per passare da circa 4.700 a 4.062: in alcune aree sanitarie saranno aumentati, in altre ridotti o riconvertiti. L'obiettivo non è dunque una riduzione - è stato spiegato -, bensì un'allocazione migliore delle risorse in base alle richieste.

    Serracchiani ha fatto l'esempio, in tal senso, dei posti letti “per acuti”, che attualmente non sono occupati al 100%. La riforma punta a concentrare i punti d'urgenza in pochi centri, e parte dal concetto dell'hub and spoke, con ospedali hub per un bacino superiore ai 300 mila abitanti, e ospedali spoke per un bacino tra gli 80 e 150 mila abitanti.

    I tre presidi ospedalieri sono Cattinara e Maggiore di Trieste, Santa Maria della Misericordia di Udine, e Santa Maria degli Angeli di Pordenone.

    Quattro presidi ospedalieri sono organizzati su due sedi: Gorizia-Monfalcone, Latisana-Palmanova, San Daniele del Friuli-Tolmezzo, San Vito al Tagliamento-Spilimbergo.

    La direzione medica dei presidi è unica, e le due sedi sono complementari tra loro.

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    In un documento riservato l’elenco dei reparti da ridurre. Le strutture di rete dedicate ad assistenza e lungodegenti. Nel mirino ci sono Gemona, San Daniele, Palmanova e Latisana in provincia di Udine. Sacile, Maniago e Spilimbergo nel Pordenonese
    L'Irccs Burlo Garofolo di Trieste, l'Irccs Cro di Aviano e il Gervasutta di Udine mantengono la funzione giuridica autonoma, e sono complementari ai presidi ospedalieri.

    Ogni presidio avrà un unico punto nascita con equipe unica che potrà operare su due sedi solo nel caso di difficoltà territoriali, per esempio a Tolmezzo.

    Sarà invece chiuso al più presto il punto nascita di Gorizia, considerato «a rischio per mamme, bambini e operatori».

    In tal senso, si punta ad attivare una cooperazione anche con l'ospedale di Sempeter, in Slovenia, a pochi passi da Gorizia.

    Serracchiani: "Riforma innovativa". "La riforma della Sanità in Friuli Venezia Giulia sarà senza ombra di dubbio la più innovativa sul territorio nazionale". Lo ha detto la presidente della Regione, Debora Serracchiani, in occasione di una conferenza stampa promossa a Trieste per fare il punto sul percorso della riforma, che è in anticipo sul cronoprogramma fissato a suo tempo dalla stessa Giunta regionale. Il disegno di legge sarà infatti presentato in Consiglio entro il 10 luglio e potrà quindi essere esaminato dall’aula tra fine settembre e inizio ottobre. Sono state già completate, ha detto la presidente, le schede tecniche sui singoli ospedali, elemento fondamentale e premessa per la revisione della rete ospedaliera e per il Piano dei punti nascita. "I principi a cui risponde la riforma - ha ribadito la presidente - sono quelli dell’universalità e dell’accessibilità, della appropriatezza e della trasparenza, del coinvolgimento del cittadino e della continuità dell’assistenza sociosanitaria".

    Telesca: "I contenuti vengono prima dei contenitori". «I contenuti devono venire prima dei contenitori, del numero delle Aziende. Sulla base di un lavoro ponderoso di approfondimento sui contenuti, durato un anno, oggi possiamo arrivare al disegno di riforma della Sanità. Sarà un vero e proprio nuovo sistema, in grado di garantire l'integrazione fra ospedale e territorio, e nello stesso tempo un programma, una rotta per i prossimi anni».

    Lo ha sottolineato l'assessore regionale alla Salute e all'Integrazione sociosanitaria, Maria Sandra Telesca, alla conferenza stampa indetta per fare il punto sul percorso di riforma della Sanità in Friuli Venezia Giulia. La riforma prevede la costituzione di cinque «Enti per l'assistenza sanitaria», in cui a Trieste, Udine e Pordenone confluiranno le Aziende territoriali e ospedaliere. Due altri Enti riuniranno l'Azienda «Isontina» con quella della «Bassa friulana» e l'Azienda «Alto Friuli» con i distretti di San Daniele e Tarcento. «Riteniamo però anche necessario - ha aggiunto l'assessore - dare unicità di gestione a tutto il sistema, in modo che possa operare 'con una testa solà garantendo non solo la capillarità ma anche l'equità nei confronti dei cittadini».

    Per questo sarà costituito un Ente per la gestione accentrata dei Servizi sanitari, concepito come «braccio operativo» della direzione regionale, supporto per le funzioni non solo amministrative ma anche sanitarie. Accanto alla ridefinizione delle cosiddette «strutture intermedie» (RSA, hospice, centri per disabili e non autosufficienti), saranno costituiti i Centri di assistenza primaria, in cui si integreranno medici di medicina generale, specialisti e personale proveniente da ospedali e distretti per garantire prelievi, diagnosi, ambulatori, piccola chirurgia. «I Centri - ha precisato l'assessore - saranno luoghi fisici, punti di riferimento nei quali i cittadini, nelle 12 ore diurne, potranno sempre trovare una risposta».
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